La guerra delle formiche
Il convegno +Blog ha rivelato, finalmente, le differenze enormi tra i protagonisti principali della blogsfera italiana. Da una parte i rappresentanti delle
piattaforme ( splinder, excite ) fautori di progetti editoriali completi, e dall' altra le comparse minori, gli
aggregatori ( come blogitalia kilombo tocqueville ).
L' enorme distanza tra i primi ed i secondi si potrebbe sintetizzare nella frase di
Francesco Delfino di Splinder "gli aggregatori non sono indispensabili", più volte ripetuta e poi infine corretta, il cui senso, seppur mitigato, resta comunque
gli aggregatori sono delle comparse passeggere nel panorama della blogsfera italiana, perchè incapaci di innovare.
Insomma, agli occhi degli editori di piattaforme, i tanti aggreggatori in disputa, appaiono più come tante
formiche in guerra per una briciola di pane ( ovvero di visibilità ) più o meno incapaci di quantizzare questa stessa briciola ( non essendo capaci come sono i più, neanche di garantirsi una autosufficienza economica ). La sensazione è comunque che in ogni momento le piattaforme ( come splinder ed excite ma perchè no anche piattaforme emergenti e dalla politica piuttosto aggressiva come è il caso della proposta dei cinquanta centesimi per post di PigiamaMedia di RadioAlzoZero ) potrebbero metter insieme aggregatori propri, spazzando del tutto la concorrenza.
La sensazione si fa ancora più evidente se si pensa al secondo aspetto citato, e cioè alla
incapacità di innovare. Pensiamoci bene, che cosa offrono gli aggregatori oltre alla capacità di interrelazioni ( compito che attualmente assolvono benissimo ) ? In particolare Kilombo, che offre oltre alla conoscenza di post di blogger che fanno riferimento alla nostra comune area politica ? Vi consente di reperire notizie da blogger americani ( o francesi, inglesi ) ? Vi consente di reperire rapidamente immagini o video importanti per un tema politico che volete approfondire ? Vi consente di conoscere a fondo delle tematiche affrontate da alcuni blogger ? Ha possibilità di sviluppo ?
No.Siete sicuri che, quando una piattaforma offrirà oltre a questi contenuti e ad altri ( nella sempre più frenetica
innovazione di internet ) non offrirà anche una community che ricalchi quella di Kilombo.... siete sicuri che non preferirete abbandonare quest' ultimo per la novità?
Dunque, come vedete,
quella che può sembrare una spocchiosa dissertazione sul mondo dei blog, è in realtà una questione vitale per la sopravvivenza di Kilombo stesso. Laddove internet si evolve così rapidamente attraverso la diffusione di nuove tecnologie, di nuovi mezzi, la sola identità politica comune non è sufficiente a risparmiare Kilombo da una parabola tecnologica che porterà, inevitabilmente all'
obsolescenza.
Gli editori più completi, come le piattaforme, sono in questo momento come quei bambini che si fermano ad osservare delle formiche in lotta per un tozzo di pane. Potrebbero schiacciarle tutte in un solo momento, se non lo fanno è solo perchè, magari, in questo momento sono occupati a far altro, e non ne vedono un immediato tornanconto.
Ma che fare, se il panorama è quello appena descritto?
C' è ancora spazio per difendere le nostre idee comuni, e sopratutto i principi democratici ( del tutto innovativi per un aggregatore ) con cui queste idee si sono plasmate ?SiKilombo, in questi giorni si pone il problema dell' autofinanziamento. Più completamente
si pone il problema di costituire una società senza fini di lucro, sul modello delle tante associazioni culturali diffuse in Italia, che garantisca quella solidità economica indispensabile per continuare ad innovare (così come abbiamo fatto sin dall' inizio ). Non bisogna assolutamente perdere questa opportunità.Poi potremmo continuare a discutere se le innovazioni future porteranno a quel progetto di
WiKilombo teorizzato in origine da Meslier Kamau e dal Sottoscritto ( e poi in seguito ribattezzato da FrancescoCosta Kilombo-Slow ) o ad un altra forma. Ma lo faremo sapendo di non poter continuare a lungo a rifuggire la questione economica, ammantandoci di uno pseudo utopismo rozzo e pure un pò ipocrita, di
non poter continuare ad essere cioè minuscole formiche in cerca di una briciola di pane.