Munchhausen
12/08/2006
  La guerra delle formiche
Il convegno +Blog ha rivelato, finalmente, le differenze enormi tra i protagonisti principali della blogsfera italiana. Da una parte i rappresentanti delle piattaforme ( splinder, excite ) fautori di progetti editoriali completi, e dall' altra le comparse minori, gli aggregatori ( come blogitalia kilombo tocqueville ).
L' enorme distanza tra i primi ed i secondi si potrebbe sintetizzare nella frase di Francesco Delfino di Splinder "gli aggregatori non sono indispensabili", più volte ripetuta e poi infine corretta, il cui senso, seppur mitigato, resta comunque gli aggregatori sono delle comparse passeggere nel panorama della blogsfera italiana, perchè incapaci di innovare.
Insomma, agli occhi degli editori di piattaforme, i tanti aggreggatori in disputa, appaiono più come tante formiche in guerra per una briciola di pane ( ovvero di visibilità ) più o meno incapaci di quantizzare questa stessa briciola ( non essendo capaci come sono i più, neanche di garantirsi una autosufficienza economica ). La sensazione è comunque che in ogni momento le piattaforme ( come splinder ed excite ma perchè no anche piattaforme emergenti e dalla politica piuttosto aggressiva come è il caso della proposta dei cinquanta centesimi per post di PigiamaMedia di RadioAlzoZero ) potrebbero metter insieme aggregatori propri, spazzando del tutto la concorrenza.

La sensazione si fa ancora più evidente se si pensa al secondo aspetto citato, e cioè alla incapacità di innovare. Pensiamoci bene, che cosa offrono gli aggregatori oltre alla capacità di interrelazioni ( compito che attualmente assolvono benissimo ) ? In particolare Kilombo, che offre oltre alla conoscenza di post di blogger che fanno riferimento alla nostra comune area politica ? Vi consente di reperire notizie da blogger americani ( o francesi, inglesi ) ? Vi consente di reperire rapidamente immagini o video importanti per un tema politico che volete approfondire ? Vi consente di conoscere a fondo delle tematiche affrontate da alcuni blogger ? Ha possibilità di sviluppo ? No.
Siete sicuri che, quando una piattaforma offrirà oltre a questi contenuti e ad altri ( nella sempre più frenetica innovazione di internet ) non offrirà anche una community che ricalchi quella di Kilombo.... siete sicuri che non preferirete abbandonare quest' ultimo per la novità?

Dunque, come vedete, quella che può sembrare una spocchiosa dissertazione sul mondo dei blog, è in realtà una questione vitale per la sopravvivenza di Kilombo stesso. Laddove internet si evolve così rapidamente attraverso la diffusione di nuove tecnologie, di nuovi mezzi, la sola identità politica comune non è sufficiente a risparmiare Kilombo da una parabola tecnologica che porterà, inevitabilmente all' obsolescenza.
Gli editori più completi, come le piattaforme, sono in questo momento come quei bambini che si fermano ad osservare delle formiche in lotta per un tozzo di pane. Potrebbero schiacciarle tutte in un solo momento, se non lo fanno è solo perchè, magari, in questo momento sono occupati a far altro, e non ne vedono un immediato tornanconto.

Ma che fare, se il panorama è quello appena descritto? C' è ancora spazio per difendere le nostre idee comuni, e sopratutto i principi democratici ( del tutto innovativi per un aggregatore ) con cui queste idee si sono plasmate ?
Si

Kilombo, in questi giorni si pone il problema dell' autofinanziamento. Più completamente si pone il problema di costituire una società senza fini di lucro, sul modello delle tante associazioni culturali diffuse in Italia, che garantisca quella solidità economica indispensabile per continuare ad innovare (così come abbiamo fatto sin dall' inizio ). Non bisogna assolutamente perdere questa opportunità.Poi potremmo continuare a discutere se le innovazioni future porteranno a quel progetto di WiKilombo teorizzato in origine da Meslier Kamau e dal Sottoscritto ( e poi in seguito ribattezzato da FrancescoCosta Kilombo-Slow ) o ad un altra forma. Ma lo faremo sapendo di non poter continuare a lungo a rifuggire la questione economica, ammantandoci di uno pseudo utopismo rozzo e pure un pò ipocrita, di non poter continuare ad essere cioè minuscole formiche in cerca di una briciola di pane.

 
Comments:
gran post, che merita di essere letto e riletto, meditato e digerito prima di essere commentato.

a caldo: sono molto d'accordo col fatto che la democraticità è il nostro patrimonio più prezioso e difficilmente imitabile, anche da chi tanto ha. e sono d'accordo sul fatto che kilombo non è fatto e finito ora, ma deve innovarsi e offrire molto di più della semplice visibilità: dialogo, formazione, elaborazione politica... abbiamo avuto dei successi e dei riconoscimenti in questo senso, ma ogni successo ottenuto deve essere uno sprone per migliorare. la questione finanziamenti e quella correlata della proprietà non sono più aggirabili: ci vediamo sul forum per discuterne.
 
un post molto sensato e pragmatico. mi sembra una base solida sulla quale intavolare il dialogo sul futuro di kilombo. un saluto
 
grazie supra e prudhon

il trovarci d' accordo sulla base di partenza è un piccolo conforto.

Le innovazioni da fare sono tante: non le ho messe in questo post, per esigenze di chiarezza ( per non mettere troppa carne sul fuoco ), ma dobbiamo davvero stringere con i tempi .

Siamo in competizione con realtà editoriali dinamiche ed efficienti ( o meglio saremmo in competizione: perchè attenti come siamo stati all' aspetto ideologico, abbiamo tralasciato del tutto la componente tecnologica: in pratica abbiamo rifiutato la competizione ).

Scriverò, in seguito qualcosa di più dettagliato sul convegno, ma la sensazione è che abbiamo davvero moloto da fare per riportarci al passo con i tempi.

E tutto questo non in nome di chissà quale voglia di primeggiare, ma semplicemente per difendere quello che abbiamo fatto, e non vederlo sgretolarsi in poco tempo.

In effetti mi viene da ridere ripensando a coloro che vedevano in Tville il nostro antagonista, ma che antagonista... loro almeno la solidità economica l' hanno ottenuta in partenza e possono affrontare piani di sviluppo, noi neanche quello.

Con la nostra piattaforma estremamente semplice, e la nostra tecnologia di dieci anni fa, nel web, siamo come una panda, in una gara di formula 1.
 
Bel post collega. Molto concreto, a differenza del mio ;-)
Ma c'è bisogno di tutto. Non dimanticarlo mai: noi siamo l'anima e la struttura portante di Kilombo. Non lasciamolo morire
 
Dici delle cose sacrosante.
Al di là di quelle che possono essere le idee (o più spesso i sogni) della "minoranza attiva" all'interno di Kilombo (direi qualcuno in più dei votanti alle ultime elezioni), per la gran parte degli autori che ne fanno parte Kilombo oggi è essenzialmente:
- un modo per dare visibilità ai propri post
- un modo per conoscere nuovi bloggers.
Stop. E questo è male.

Weekilombo (o Kilombo Slow, parliamo della stessa cosa) può di certo essere qualcosa, ok. E poi?
Dici bene, perchè non metterci in rete coi blogger di sinistra europei? Io sono appassionato di politica UK, e di tanto in tanto mi faccio un giro su Bloggers4Labour (www.bloggers4labour.org). Potremmo ospitare il loro feed su Kilombo, oppure dare vita anche a collaborazioni più organiche.

Riguardo la reperibilità dei post e la sfida dei grandi editori: un primo passo potrebbe essere quello di implementare un sistema di tagging dei metapost. Le categorie sono utili ma non sono più abbastanza. Esempio: oggi, se voglio leggere i post dei kilombisti sull'Iran sono costretto ad andare nella categoria "Mondo" e scorrere i titoli finchè non mi sembra di leggerne uno che possa riferirsi all'Iran (anche perchè gli autori di Kilombo sono talmente creativi che potrebbero intitolare un post sull'Iran "La volpe e l'uva"). Probabilmente mi perderei alcuni post sull'Iran (tipo quelli intitolati "La volpe e l'uva"), probabilmente dopo qualche minuto mi romperei le scatole di rovistare tra titoli poco esplicativi e andre via. Anche questa è una causa del problema per cui Kilombo oggi funziona quasi esclusivamente in real time (ovvero, il post è letto solo finchè sta nelle prime righe dell'home page), e con un flusso così veloce il problema deve essere affrontato. Insomma, io utente devo avere la possibilità di andare su Kilombo, cercare il tag Iran e vedere in tre secondi tre l'elenco dei metapost che parlano di Iran. Il tagging è una cosa che facciamo (quasi) tutti sui nostri blog, non dovrebbe essere difficile da imparare. E sarebbe un cambiamento rivoluzionario nel modo di utilizzare Kilombo, secondo me. Serve un Kilombo 2.0? :-)
 
ok. come promesso ci ho rimuginato un po' e mi sa che hai ragione.

qui ci vuole un kilombo 2.0, con un nuovo gruppo di padri fondatori che si faccia carico di questa nuova spinta.

adesso vediamo come procedere. ;)
 
@ tisbe grazie
@ f e supra
risolviamo presto il problema finanziamenti, e lo statuto societario.
Appena deciso il da farsi, in attesa di sbrigare le pratiche, possiamo partire con un gruppo volontario che affronti la questione sviluppo. Occorreranno, all' interno del gruppo, webmaster, che ci sappiano indicare almeno costi e fattibilità delle varie idee.
 
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Questo è un blog dedicato alla satira, alla politica, al calcio, alle ferrari, a così tante cose che neanche si possono elencare. Il barone di Munchhausen(o Munchausen) è fondamentalmente un egocentrico figuro del 1800, balzato in questo secolo per caso, mentre viaggiava a cavallo di una palla di cannone. Sbarcato in Italia, si è subito trovato piuttosto bene, ed ha iniziato a sparar cazzate un pò su tutto.

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