Tecniche di difesa per il militante Anti Tav
Il militante Anti-Tav, aggredito dal centrodestra, abbandonato dal centrosinistra, è ormai una specie in via di estinzione, e rischia di vedere le sue proteste fallire molto presto, cozzando duramente contro il muro dell' indifferenza. Poichè si tratta in genere di un uomo sulla cinquantina, con moglie e figli, che manifesta solo la sua vitale esigenza di abitare in una valle decontaminata da amianto e uranio, ci sembra un delitto lasciarlo solo in balia di se stesso, o peggio delle un pò rudi carezze delle forze dell' ordine.
Ma, perfortuna, laddove fallisce la politica, giungono in suo soccorso le antiche discipline orientali dell' autodifesa zen. Quella che leggerete è una breve esposizione della tecnica definita della
SCIMMIA CHE RUBA LA PESCA

Questo è il nome classico della tecnica di autodifesa zen, laddove la mano sinistra si solleva a proteggere il capo dal manganello, mentre la mano destra si protende per sferrare l' attacco. L' azione richiede che il manifestante anti-tav, malgrado le lunghe veglie notturne, conservi ancora la lucidità per inginocchiarsi, e l' elasticità negli arti per assumere la posizione sopra esposta. Gli antichi maestri buddisti delle vette del Tibet, comunque, erano soliti usarla per portare avanti la loro resistenza pacifica dal dominio cinese, e tutti sappiamo con quanto successo. Ma un lieve aggiornamento della disciplina orientale, ci fa ben sperare che, questa volta, la mossa della scimmia che ruba la pesca possa essere addirittura risolutiva.
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