L' uomo giusto al Quirinale
E' aperta la corsa al Quirinale, signori.
E' il motivo per cui Libero ed il Giornale, da un pò di giorni, intestano i loro già ameni quotidiani con panzane del tipo:" Inciucio alle porte", "Prodi e la grande alleanza" oppure "Il grande inciucio" e stanno rapidamente esaurendo il libro dei sinonimi e contrari a disposizione del titolista, come neanche all' epoca dell'affare Telecom-Serbia.
E' il motivo per cui il Premier uscente non ha ancora ammesso la sconfitta, ed ha rimandato tutto al giudizio della Cassazione. Poi, adesso che anche questo è arrivato, ha sospeso le sue conclusioni a data da determinarsi, ed è ripiombato nel silenzio. Nel frattempo, mentre tace, manda Calderoli e Tremonti a infangare l' esito elettorale ventilando brogli o difformità regolamentari. Si stà solo allenando: questa è la sua idea di "
moral suasion".
E' la ragione per cui Bondi ha rilasciato una lunga intervista al Corriere in cui delinea il profilo ideale del nuovo inquilino del colle, dice "deve essere esperto e autorevole": deve avere tre televisioni, insomma.
E' la segreta speranza per cui personaggi come Schifani, Cicchitto, La Loggia, tirano avanti la mattina, sopravvivendo a se stessi e alla voglia della storia di dimenticarli rapidamente. Invece sono vivi e dispensano pure raccomandazione e consigli: "Il paese è spaccato, serve un governo unitario, una larga intesa"... ma io, personalmente, ritengo abbastanza grande già l' intesa tra Prodi e Bertinotti, non mi và di sfidare la sorte, ancora.
Ma allora serve una replica. Non si possono lasciare cadere nel vuoto, le affannose autocandidature dell' ex-presdelcons. D' altra parte io sono perfettamente d' accordo con lui: bisogna fornire una risposta unitaria, una candidatura di larghe vedute. E' per questo che, scartata l' ipotesi Ciampi, questo blog supporta totalmente la candidatura di Confalonieri, l' uomo giusto al Quirinale. Si scelga Confalonieri e non Berlusconi, dunque. Se gli interessi di garantire Mediaset vengono avanti a quelli di milioni di italiani, che lo si faccia pure, ma che la cosa sia palese.