Risvegli
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Professore
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Lanfranchi, non mi disturbi, devo continuare il giro.
- Venga professore.
- Lanfranchi, che vuole?
- Venga. Venga quì.
- Cosa c'è? Le avevo detto di non disturbarmi. Stà proprio diventando insolente.
- Mi scusi professore, è che ho un problema urgente con quel vecchio del letto 73.
- Urgente ?
- Si, il cuore del paziente...
[
si avvicina al letto]- Si faccia da parte, mi faccia visitare.
[
applica lo stetoscopio]- Ma questo cuore pompa come quello di un diciottenne.
[
fa per andarsene]- Lanfranchi, non mi chiami più, se deve solo farmi perdere tempo.
[
punta l' indice contro il naso del giovane ]- E non mi venga a chiedere niente, quando si tratterà di passare il concorso per diventare ausiliario.
- E' proprio questo il problema...
- ... il concorso?
- No, il problema è che quest' uomo ha il cuore di un diciottenne.
- Embé ?
- Beh, è morto da venti minuti... ero appunto venuto a registrarne il decesso.
[
Si avvicina al paziente e gli alza le palpebre ]- Morto... sarà in catalessi. O in coma. Ha controllato l' encefalogramma?
- Guardi lei stesso.
[
Guarda l' encefalogramma ]-Già... [
gli accosta un dito sotto le narici ] ... non respira neanche...
- Però ha il cuore di un diciottenne...
- Si, di un diciottenne.
- Dunque, le dicevo, è morto venti minuti fa. Poi all' improvviso il suo cuore ha ripreso a battere. Ed adesso che faccio, professore? Come lo registro il decesso?
[
il vecchio apre gli occhi e spinge il torso in avanti, come per alzarsi dal letto, ma i cavi dell' encefalogramma e le cinghie lo rispediscono ad elastico contro la spalliera. Tenta di divincolarsi poi si scoraggia, solleva la sola mano destra e farfuglia ]
- Aiutatemi. Voglio alzarmi.
- Argh
- Argh
- Voglio alzarmi.
[
Il dottore si riprende ]- Lei...
- Aiutatemi. Liberatemi
- Lei respira...!
- Toglietemi queste cinghie
- E parla, pure.
- Lei dovrebbe essere morto.
- Ma che morto... aiutatemi ad alzarmi
- Un attimo. Si calmi [
Si avvicina e gli ferma le spalle contro la spalliera del letto ]
- Lanfranchi, venga. Mi aiuti.
- Subito professore.
[
Lanfranchi si preoccupa di fermare il vecchio, e il Professore si ritrova nuovamente con le mani libere ]
- Dunque... lei dovrebbe essere morto: che ci fa quì?
- Oh, ma che morto e morto. [
tenta di divincolarsi ]
- Guardi...
- Alzatemi.
- Guardi che lei venti miunti fa era perfettamente morto.
- Ma che vuol dire? Adesso sono vivo, liberatemi.
- Si fa presto a dir vivo...
- Sono vivo. Sono tornato.
[
il vecchio tenta di divincolarsi ma il gomito sinistro di Lanfranchi gli si pianta ancor più in profondità nel petto. Si calma per un pò ]
- Tornato ? E da dove poi?
- Non ricordo. Ho avuto come delle visioni...Non sò dove fossi.
- Visioni ?
- Visioni.
- E perchè è tornato? Oltre che per rovinarmi il pomeriggio si capisce...
- Questo... forse... lo ricordo...
- Ecco, allora perchè?
[
urlando di gioia] Sono nonno, sono nonno!
-Cosa?
[
urla fino a diventar rosso ]- Sono nonno, sono nonno!
-Ma che? [
rivolto al giovane ausiliario in prova ] Lanfranchi, ma siamo sicuri che il cervello abbia ripreso a funzionare, poi?
[
urlando ]- Sono diventato nonno.
- Abbiamo capito. Lanfranchi, prenda una garza che gli chiudiamo quello stupido orifizio sotto il naso...
[
si calma, ma è ancora rosso in faccia ]- No, no. [
scandisce piano le parole ] Vede dottore...
- Si ?
- Sono tornato, per vedere il mio nipotino appena nato.
- Va bene, si calmi. Lanfranchi, vammi a prendere quella siringa. Quella sotto il metadone.
- E' sicuro? Quella sotto il metadone ?
- Si muova.
- Sono nonno. Voglio solo alzarmi dal letto e abbracciare per la prima volta mio nipote.
- Non si preoccupi. Appena si sarà calmato le scioglierò le cinghie, e farà tutto quello che vuole.
- Era tanto che volevo un nipote...
- E lo vedrà. Adesso le daremo qualcosa che l' aiuterà a calmarsi.
- Grazie...
- Di niente.
[
Il giovane ausiliario arriva trafelato con la siringa in mano ]- Ecco
[
Il Professore svuota la siringa nelle vene del vecchio ]-Fatto. Nessun dolore?
- Nessun dolore
- Adesso si calmerà in fretta.
[
Il vecchio insonnolito cerca di alzarsi]- Adesso posso?
- Certo.
[
il vecchio tiene gli occhi aperti a fatica ]- E perchè non togliete le cinghie ?
- Perchè si doveva inventare una scusa migliore...
- Ma quale scusa, è la verità.
- Che scena pietosa, alla sua età, poi...
- Ma...
[
il vecchio chiude gli occhi del tutto, e resta immobile ]
- Lo guardi...Tornare dall' aldilà per vedere il primo nipote, figuriamoci.
[
controlla il polso ]- Ecco, Lanfranchi, ora può registrare il decesso.
- Professore...
- Abbia cura di cambiare l' ora sul referto, ovviamente.
- Certamente, ma...
- E non si preoccupi, quando ci sarà il concorso, conti pure su di me.
- Grazie, ma perchè lo ha fatto?
- Quante cose deve imparare, eh?
- Effettivamente, sono alle prime armi.
- E' molto semplice.
- Immagino
- Vede, qui si fa' medicina, non miracoli.
- Medicina...
- E quì chi è morto, è morto.
- Giusto
- E poi ... è il settimo caso da Venerdì. E tutti nel mio reparto...Questa storia doveva pur finire.
- Il settimo caso, ma se si sapesse, per lei sarebbe la gloria...
- Gloria? Per me?
- Gloria. Un caso nazionale.
- Già... Come se fosse la prima volta. E lei mi ci vedrebbe in una statuetta con il rosario in mano?
- Ecco...
- Suvvia, si muova, torniamo a lavorare.
- Ha ragione Professore.
- Al lavoro, allora. Abbiamo delle vite da salvare.