Scalfaro
"Milano mia portami via, fa tanto freddo,
ho schifo e non ne posso più,
facciamo un cambio prenditi pure
quel po' di soldi quel po' di celebrità
ma dammi indietro Scalfaro
i suoi sette anni e la Costituzione che tu sai
Milano, scusa stavo scherzando
gente come Scalfaro non ne eleggeranno più"
Roberto Vecchioni, Luci al Quirinale
Ieri in televisione, ho visto Ballarò. Ho visto Scalfaro che parlava con calma di Costituzione e Pace. Ma ho anche sentito, purtroppo, le interruzioni volgari e le accuse incalzanti del "moderato" sottosegretario Sacconi. Non solo non dimostrava alcun rispetto verso l' ex presidente della Repubblica, ma neanche gli tributava l' onore che si deve ad una persona più anziana, che ha scritto, piaccia o no, la Costituzione Italiana.
Forse è questo il punto. Quando si arriva a credere d' aver sempre ragione e che ogni metodo è lecito pur di conservare il proprio posto, pur di portare avanti il proprio progetto d' Italia ( ma ce ne è davvero uno poi? ), anche la sola esistenza di un' uomo anziano che ha firmato la Costituzione del '47 può rappresentare un fastidio insopportabile. ( Finalmente ho capito cosa intendeva Berlusconi quando parlava di pericolosi pensionati di sinistra: si riferiva a Scalfaro )
Insomma Sacconi, e con lui tutto il governo, sono al fondo, e ne stanno raschiando via l' arroganza e l' insofferenza verso le regole, mista a qualche abile trovata elettorale. Altro non ne esce. Ed io, che dovrei rallegrarmi dello stato penoso in cui sono ridotti, ne sono invece preoccupato. E' una sensazione agrodolce: sapere di essere governati da politici alla frutta, e che quando arriverà il conto di questi cinque anni, pagheremo noi.
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