D' Alema
Dinnanzi all' ennesima dichiarazione controversa, degna della peggiore tradizione comunista, che forse neanche Lenin, Stalin ed il terribile Mao avrebbero osato pronunciare, ma che il compagno D' Alema, senza batter ciglio, ha affidato all' ultimo libro di Bruno Vespa, ho trattenuto a stento una reazione inconsulta.

Chiarisco, non è che io non sia d' accordo che si debba processare il duce ( anche se, con sei televisioni in suo pieno controllo, e la facoltà di fare leggi a suo piacimento, chi ci garantisce che il processo si svolga correttamente? ), ma trovo fastidioso che D' Alema abbia aggiunto anche "non bisogna ucciderlo".
Già, perchè, pronunciare quella frase, mentre il duce è perfettamente sano e sorridente, e appare e scompare in video col suo bronzeo faccione, non è altro che la conferma del più terribile sospetto.
Allora è vero, che esistevano piani precisi per ucciderlo, è vero, come ci aveva informato Fede palpitante, che un pericoloso terrorista, comunista, tentava di introdursi allo stadio, per ammazzare il presidente. Quali erano le sue malvagie intenzioni ? Che si volesse camuffare da Shevchenko e far perdere la finale di coppa campioni al Milan, facendolo così morire di crepacuore?
Ed è confermato, come sembra, che abbia ricevuto ben ventisei minaccie di morte in tutto, una più temibile dell' altra. Dunque è vero che volevano far sedurre la figlia Barbara, da un' operaio diessino di Termini Imerese in cassa integrazione, abilmente travestito da ricco e rampante imprenditore brianzolo? Oppure che volevano annunciare in conferenza stampa in eurovisione, che il figlio Pierdudi, oltre ad essere totalmente incapace di dirigere reti televisive, è anche un pò ... ( censurato per evitare querele ).
Insomma i soliti spregievoli comunisti ne hanno provate di tutti i tipi.
Ma dico io, ammetterlo così davanti a tutti: io D' Alema non lo capisco proprio. A volte sembra chesi sia affrancato dal suo passato, poi, altre volte, si lascia andare a dichiarazioni così ingenue, che si capisce chiaramente che è il solito rosso d' un tempo.
Ops... adesso mi giunge la notizia, che quando parlava del Duce, D' Alema si riferiva a Mussolini non a Berlusconi... beh... dovrebbe cambiare tutto. Dunque è solo l' ennesimo attacco alla storia della resistenza italiana, ovvero l' ennesimo tentativo di scavalcare a destra Alleanza Nazionale e Fiamma Tricolore in un colpo solo. Meno male.
In ogni caso, io questo D' Alema non mi accontenterei di farlo solo processare.