Stavolta dico la mia su un libro, ma non un libro qualsiasi.
E' il libro che avrebbe scritto Stefano Benni dopo una nottata brava passata a bere marguaritas e fumare. O forse è il libro in cui Quentin Tarantino incontra Gurdjeff in un circo Barnum, ed insieme passano la nottata a bere e fumare. Insomma, in questo libro una cosa è certa: si beve e si fuma parecchio.
Io l' ho incontrato per caso, in una libreria Feltrinelli, in mezzo ad una pila di volumi invenduti: portava in bella mostra l' autografo dell' autore e, non ho saputo resistere all' idea di leggere un libro semisconosciuto e con una firma sopra, così l' ho scelto.
E' la storia di un uomo che va a vivere in periferia, a mettere su un Circo Barnum-Filosofico, mentre tenta di pagarsi da mangiare, scrivendo biografie improbabili. Il suo nichilismo è interrotto dalla compagnia di un amico pittore, che potrebbe avere le sembianze del Rasputin, il compagno di Corto Maltese, e dalle premure di una ragazza volubile.
Perchè leggere questo libro? Perchè è intelligente, sbracato, scassato, pulp, ironico, sarcastico, sconclusionato. Perchè se tutti avessero il coraggio, come fa il protagonista, di tenere la televisione in giardino, sotto una tettoietta, e guardarla dalla finestra solo quando è proprio indispensabile, il mondo sarebbe migliore.